5, 14
come è uscito dal ventre di sua madre, nudo tornerà, se ne andrà come era venuto, e non si porterà indietro con sé niente di quelle sue fatiche
E oggi, dopo il figlio (e la figlia) di ieri, la mamma, cioè e’m ( אמ ) e poi una specie di compendio dei verbi di moto, in ordine: uscire ( ‘iatzà’ - יצא ), tornare (shu’v - שב ), andare (halàk - הלך ).
Quanto al senso, è piuttosto chiaro, e siamo nel solco di una sapienza che ripete questo concetto non certo solo in questo luogo.
In pieno Novecento Pirandello tradurrà questo concetto in un racconto piuttosto famoso, La roba, in cui il (diventato) ricco protagonista cerca di eliminare la sua ricchezza fatta di animali e cose in vista della propria morte, con un grido tanto disperato quanto ridicolo, ahilui: roba mia, vientene con me!
Noterella archeologica: questo passo di Qohelet (da 5, 13 a 6, 20) sta anche in uno dei rotoli di Qumran, e è parecchio simile, per non dire uguale.
C’entra?
C’entra nel senso che quel ritrovamento (davvero clamoroso e eccezionale) ci conferma la stabilità del testo attraverso il tempo, e quindi la stabilità di quella tradizione che si andava costituendo.